lunedì 1 giugno 2020

Genoa - Roma 2-2

dal Guerin Sportivo n.41 del 1976

Menichini, Pruzzo e Di Bartolomei
Menichini e Pruzzo

Ho assistito alla partita Genoa Roma che è stata molto interessante è combattuta. Numerosissimo il pubblico, accorso per l'esordio in A del glorioso Genoa che avrebbe meritato la vittoria, sfuggita negli ultimi momenti con un confuso autogol opera di Rossetti e Campidonico. Il Genoa mi è piaciuto come squadra; i nomi della maggior parte dei giocatori sono quasi sconosciuti ma sono interessanti elementi che si metteranno in luce durante l'annata. Il Genoa mi è apparsa squadra da centro classifica che può puntare su tre buoni e solidi difensori. C'è Secondini, terzino d'attacco, che mentre seguiva Bruno Conti che arretrava si è trovato tre volte in serie occasioni da gol; gli altri due sono Matteoni e Rossetti, spietati marcatori delle punte avversarie, Castronaro che è dotato di fiato, ha un bel fisico, è veloce, attacca e difende. Il motore è ancora il vecchio Rizzo che ho trovato in ottima forma, con notevole vitalità e che, inoltre, ha sempre la ben conosciuta classe. Con la sua esperienza, ha costruito una gran mole di gioco e offerto, con un perfetto passaggio rasoterra, il primo gol della partita a Damiani. Damiani ha vinto nettamente il duello con Rocca portandolo al centro e a sinistra per avere l'iniziativa e per impedirgli l'attacco. Damiani ha segnato il primo gol ed ha regalato altruisticamente il secondo a Pruzzo. 
Il gol di Pruzzo

È stato pericoloso ogni qualvolta partiva al centro o verso la sinistra dove Rocca gli lasciava fare il suo comodo. Pruzzo, che ho visto per la prima volta, è stato il giocatore che più attirava gli sguardi data la sua altissima quotazione. A me è sembrato un ottimo elemento, ancora un po' grezzo. È forte fisicamente, dribbla e scarta molto bene ed è difficile da spiazzare quando difende con forza il pallone. Possiede lo stacco di testa e tira con entrambi i piedi. I suoi attuali punti deboli sono la poca mobilità e la mancanza di scatti brevi, invece una volta lanciato è inagguantabile.
La Roma non ha rubato niente, col suo telaio di base che è sano moralmente. Questo nucleo è composto da Santarini in difesa, De Sisti a centrocampo e Prati in attacco. La squadra, depurata dagli elementi disturbatori, gioca adesso più felice e compatta. Tutti offrono alla bandiera giallorossa quello che hanno dentro, come deve essere nello sport. I due attaccanti Prati e Musiello si completano a vicenda. Musiello mi è piaciuto. Magari non ha l'esperienza e il fiuto di Prati, ma corre il doppio di lui e lotta senza tregua. Questa nuova coppia mi è parsa già ben amalgamata. La Roma ha dovuto adattare il suo gioco allo stile e alle caratteristiche delle punte cioè ad una spiccata propensione per il gioco di testa. 

Il gol di Prati
Anche in questa occasione Prati ha segnato un bellissimo gol, buttando in rete un cross di Boni con uno dei suoi esemplari stacchi, la Roma però ha un difetto, cioè gioca priva di ali. Anche Bruno Conti, numero 7, preferisce non mollare il centrocampo. Ha praticamente giocato più da terzino alle calcagna di Secondini, che da attaccante. La mancanza di uomini all'ala non è compensata dagli inserimenti dei centrocampisti De Sisti, Di Bartolomei, Boni o Conti che non arrivano mai e questo è un difetto da correggere. Nella Roma solo Rocca è capace di arrivare sotto porta; durante l'incontro con il Genoa però, Rocca, disturbato dal guizzante Damiani che si smarcava da una parte all'altra del campo, non è riuscito a partire che una sola volta, nel secondo tempo. Su questo cross, Musiello avrebbe potuto portare in vantaggio la Roma, ma il tiro ha sbattuto sull'esterno della rete.


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