da La Gazzetta dello Sport del 4 ottobre 1976
Non so da quanti mai anni non mi capitava di assistere a un incontro giocato tra la squadra campione e una delle ultime della classe. Ho temuto per molto di non capirci nulla. Troppo grandi i campioni, troppo deboli i Massinelli del campionato? Intanto prendevo note sull'ambiente, che p.es. il cielo era molto fiammingo con sfumature di un rosato grigio-perla dietro le colline, verso il nostro paese. Altre note: il pubblico del Torino, non gente richiamata dall'incontro ad eccezione, bensì fedeli "cont el coeur in man" di quelli che finora aveva notato così numerosi qui solo per la Juve. Oltre alla gente con cuore in mano, sulla tribuna Popolare Nord una turba di ossessi che fanno fantasia randelladendo tamburi come neanche nel Ruanda-Urundi quando finiscono le grandi piogge.
Il tempo è quello dei campioni ai primi scambi: girandole arrembanti, dribbling persino gratuiti (ma vinti), scambi vezzosi, recuperi con l'aria di dire: dove vuoi andare, povero untorello?
Il nasone di Castellini è una prua rovesciata: a quest'ora sfrigolano i missoltini sotto il grande camino di Bondin Posca al Crotto del Misto; intorno sono gli amici con la pinta di coccio bianca e azzurra.
Vediamo come se la cavano dalla panchina. Luis Radice manda Salvadori dietro a Savoldi II, il cui stile ricorda i dadaisti; marca DeGiorgis con Mozzini e Saltutti con Danova.
Dall'altra parte Arnuzzo su Pulici, Zecchini su Graziani, Ferroni su Claudio Sala, il poeta. In centrocampo, turbinare di gente o troppo presa o troppo distaccata. Pecci caracolla su immani racchette da neve. Lo segue Bedin perplesso. la finta ala Orlandi se la fa con Patrizio Sala, Tuttino il biondo segue Zaccarelli.
Dico a Giovanni Balma, vecchio amico di parte granata, "sarà un 2-2": mi guarda con offeso stupore: dice che non meritavo un maestro come Baloncieri. Dico "i tuoi campioni sono smorbi" che in dialetto lombardo significa svogliato, e si dice di ragazzini schifiltosi a tavola. Mentre mi distraggo con Balma, Puliciclone accoglie l'invito del Pat Sala e saggia la prontezza di Cacciatori che risulta notevole.
È il 4' di gioco. Esattamente 25" dopo, parte in dribbling Claudio Sala sulla sinistra e salta Ferroni per un cross fin troppo energico; la palla sorvola l'area e trova Pulici pronto a incornare dalla destra: non in rete, dico, bensì per il piatto sinistro di Graziani che infila da pochi passi.
I tamburi ruandaurundesi intronano tutti. Il pubblico non musicomane è in piedi per il suo Tantum Ergo di grida gioiose e di applausi.
Così, stesa nel primo knock-down, l'umile e onesta Sampdoria salva la faccia attaccando. Passano 2'05": un cross di Claudio Sala da destra trova Graziani per l'incornata del 2-0. Esterrefatto Cacciatori guata i compagni come suole Tati nel suo famoso numero del portiere. Una sosta al capogiro viene concessa dal paso de adios di Claudio il poeta. Si tocca la parte posteriore della coscia destra. Una contrattura. Non zoppica nemmeno, tanto deve esser vera. Si scalda Butti e prende il suo posto. Il pubblico lo saluta magnanimo. Tanto grande è il Torino che il suo genio non è più necessario. Esca e si curi, bravo figlio.
Il nasone di Castellini è una prua rovesciata: a quest'ora sfrigolano i missoltini sotto il grande camino di Bondin Posca al Crotto del Misto; intorno sono gli amici con la pinta di coccio bianca e azzurra.
Vediamo come se la cavano dalla panchina. Luis Radice manda Salvadori dietro a Savoldi II, il cui stile ricorda i dadaisti; marca DeGiorgis con Mozzini e Saltutti con Danova.
Dall'altra parte Arnuzzo su Pulici, Zecchini su Graziani, Ferroni su Claudio Sala, il poeta. In centrocampo, turbinare di gente o troppo presa o troppo distaccata. Pecci caracolla su immani racchette da neve. Lo segue Bedin perplesso. la finta ala Orlandi se la fa con Patrizio Sala, Tuttino il biondo segue Zaccarelli.
Dico a Giovanni Balma, vecchio amico di parte granata, "sarà un 2-2": mi guarda con offeso stupore: dice che non meritavo un maestro come Baloncieri. Dico "i tuoi campioni sono smorbi" che in dialetto lombardo significa svogliato, e si dice di ragazzini schifiltosi a tavola. Mentre mi distraggo con Balma, Puliciclone accoglie l'invito del Pat Sala e saggia la prontezza di Cacciatori che risulta notevole.
È il 4' di gioco. Esattamente 25" dopo, parte in dribbling Claudio Sala sulla sinistra e salta Ferroni per un cross fin troppo energico; la palla sorvola l'area e trova Pulici pronto a incornare dalla destra: non in rete, dico, bensì per il piatto sinistro di Graziani che infila da pochi passi.
I tamburi ruandaurundesi intronano tutti. Il pubblico non musicomane è in piedi per il suo Tantum Ergo di grida gioiose e di applausi.
Così, stesa nel primo knock-down, l'umile e onesta Sampdoria salva la faccia attaccando. Passano 2'05": un cross di Claudio Sala da destra trova Graziani per l'incornata del 2-0. Esterrefatto Cacciatori guata i compagni come suole Tati nel suo famoso numero del portiere. Una sosta al capogiro viene concessa dal paso de adios di Claudio il poeta. Si tocca la parte posteriore della coscia destra. Una contrattura. Non zoppica nemmeno, tanto deve esser vera. Si scalda Butti e prende il suo posto. Il pubblico lo saluta magnanimo. Tanto grande è il Torino che il suo genio non è più necessario. Esca e si curi, bravo figlio.
Attaccano i sampdoriani, decisi a salvare faccia e reputazione; cicca un possibile gol Graziani sventagliando a volo il sinistro su un cross di Salvadori; sbatte fuori una palla gol di Graziani il frenetico Puliciclone.
Tutto questo che ho detto, entro il 13' che figura a chiare note accanto a una clamorosa topica di Tuttino: la palla per il possibile 1-2 gliel'appoggia Bedin molto abilmente: il biondo va in confusione e tocca in modo da allungare troppo; Castellini abbassa il nasone come un vomero e acchiappa. Forse ringrazia pure: ma deve pentirsi dell'ironia (se ringrazia) esattamente un minuto dopo: si presenta De Giorgis, traccagno di istinti belluini; slalomeggia tra Mozzini e Caporale, ritrova coordinazione in corsa e molla un destro così teso e protervo che Castellini deve mettersi in volo a pugni tesi. Applausi a Castellini (mica al De Giorgis, se capiss). Guardo Giovanni Balma e tento una smorfia: mi ripaga con un'occhiata sdegnosa. Attacca ancora e sempre La Samp: è in carrozza il Torino, Ma gli si scaldano gli assali senza frutto. Uscito fuori il poeta, di versi non se ne azzeccano guari. Difficile esprimere un epos in umile prosa.
Vengono ammoniti Pecci e Arnuzzo, sicuramente per reciproco turpiloquio. Noto che il Torino non vuole forse non riesce ad essere maramaldo. L'incipiente goleada si ferma Sul 2-0. Io Sono sconcertato dall'impari confronto: manca il Torino e sta riemergendo La Samp?
Tutto questo che ho detto, entro il 13' che figura a chiare note accanto a una clamorosa topica di Tuttino: la palla per il possibile 1-2 gliel'appoggia Bedin molto abilmente: il biondo va in confusione e tocca in modo da allungare troppo; Castellini abbassa il nasone come un vomero e acchiappa. Forse ringrazia pure: ma deve pentirsi dell'ironia (se ringrazia) esattamente un minuto dopo: si presenta De Giorgis, traccagno di istinti belluini; slalomeggia tra Mozzini e Caporale, ritrova coordinazione in corsa e molla un destro così teso e protervo che Castellini deve mettersi in volo a pugni tesi. Applausi a Castellini (mica al De Giorgis, se capiss). Guardo Giovanni Balma e tento una smorfia: mi ripaga con un'occhiata sdegnosa. Attacca ancora e sempre La Samp: è in carrozza il Torino, Ma gli si scaldano gli assali senza frutto. Uscito fuori il poeta, di versi non se ne azzeccano guari. Difficile esprimere un epos in umile prosa.
Vengono ammoniti Pecci e Arnuzzo, sicuramente per reciproco turpiloquio. Noto che il Torino non vuole forse non riesce ad essere maramaldo. L'incipiente goleada si ferma Sul 2-0. Io Sono sconcertato dall'impari confronto: manca il Torino e sta riemergendo La Samp?
Giunge notizia che la Juventus è avviata a espugnare l'olimpico. I ruandurundesi eguagliano i pretoriani milanisti (eh, sì, siamo anche noi in geopolitica) e invocando con berci la rivale cittadina la vaffanculeggiano pure in deplorevole modo. Pensa te come sarei infelice, se amando tanto il calcio fossi di sangue blu!
Ripresa. Nubi orrende sul nostro capo. La striscia grigio perla dietro le colline è scomparsa, decisamente affogata nel plumbeo. La Sampdoria attacca di buona voglia e il Torino ha l'aria di chi, astuto, s'ingegna solo di aspettare le stecche. Intanto allarma Giovanni Balma e non lui soltanto. Ho detto o no che fanno 2-2?
Vedessi almeno alzarsi e inveire Luisin Radice! Niente. Vedo solo Savoldi II aprire comoda palla gol a Tuttino sulla destra: il marrano, del quale avevo letto elogi in chiave piemontese (ah, Barba Gili!), leva a vuoto, il piedone destro e allunga palla con il sinistro in appoggio. Penso che sia il gesto di più evidente broccaggine che possa mai compiere un bipede uomo giocando a calcio. Se almeno questo Tuttino non fosse tanto zelante nello smarcarsi! A conti fatti, ne ha sprecate tre: e siamo soltanto al 47'30".
Savoldi s'arrabbia con Tuttino ma non con De Giorgis, al 4'50": Savoldi dribbla sull'estrema sinistra; distrae Salvadori e serve il centravanti, che ingobbisce, controlla, spara: il diagonale destro è perentorio e preciso: ha un bel volare Castellini: il tiro lo uccella: 1-2.
Vedessi almeno alzarsi e inveire Luisin Radice! Niente. Vedo solo Savoldi II aprire comoda palla gol a Tuttino sulla destra: il marrano, del quale avevo letto elogi in chiave piemontese (ah, Barba Gili!), leva a vuoto, il piedone destro e allunga palla con il sinistro in appoggio. Penso che sia il gesto di più evidente broccaggine che possa mai compiere un bipede uomo giocando a calcio. Se almeno questo Tuttino non fosse tanto zelante nello smarcarsi! A conti fatti, ne ha sprecate tre: e siamo soltanto al 47'30".
Savoldi s'arrabbia con Tuttino ma non con De Giorgis, al 4'50": Savoldi dribbla sull'estrema sinistra; distrae Salvadori e serve il centravanti, che ingobbisce, controlla, spara: il diagonale destro è perentorio e preciso: ha un bel volare Castellini: il tiro lo uccella: 1-2.
Guardiamoci negli occhi, Giovanni Balma. L'amico scuote il capo arrossendo. La Samp non rifiata, insiste. Qualcuno gioca pure nel suo centrocampo (Orlandi, Bedin, Savoldi) e avanza con assidui palleggi, e il contropiede è tutto e solo per il Torino. Un triangolo fra il Pat e Puliciclone, in stretto dialetto brianzolo, finisce "in vaccam" perché Puliciclone spreca il sinistro da fuori. Poi ci si prova Pecci, poi ancora il citato Pat, infine Graziani facendomi balzare all'impiedi (ma sì, Balma: di fòlber si può delirare): il centravanti nazionale pianta tutti alle spalle è tira tale fendente che infila la palla in rete dall'esterno: nella nostra retina, invece, una traccia lieve e fulminea: tutti gridiamo al gol. Graziani si impuntiglia, a tanti applausi, e tenta un altro scatto che Lippi gli impedisce placcandolo da rugbista (e viene ammonito per evidente equivoco sul gioco). Savoldi Lascia che le due punte De Giorgis e Saltutti finiscano in offside e poi li serve papale papale. Si arrabbia: esce di campo (onestamente non so per quale trauma: se psichico oppure osteo-muscolare). Entra tale Chiorri che dribbla con animo stranamente sereno.
I torinisti rilanciano avaramente i compagni. Sono smorbi, mi dico, e anche stanchi di Malmoe. E la Sampdoria, come è vero Dio, svirgola due altre possibili palle-gol Con Saltutti al 27' e con Bedin al 28' (su cross di Tuttino). La gente s'inquieta: io rido sul mio pronostico irriverente. Rischiano disegnare Graziani in tuffo, Puliciclone esplodendo il sinistro, il Pat uccellando Cacciatori ma non Lippi in agguato sulla linea.
Finalmente si indigna il Pat e rilancia teso nel settore centrale e Graziani di testa rifinisce per Pulici, in largo credito su di lui: Pulici controlla rapido e batte il sinistro come uno che mulinando la draghinassa voglia decapitare il nemico a lui di fronte. Il fendente è qualcosa che sibila nell'aria: Cacciatori poveretto vola e picchia mestamente di naso (piquer du nez: gergo aviatorio): la rete si solleva come se l'investisse un'orca.
I tamburi stanno rombando la liberazione di tutti. "Hai visto?", m'incalza Balma con il tono di chi perdona, magnanimo, un amico. Dico: "Ho visto. Sinceri complimenti per Malmoe".
I torinisti rilanciano avaramente i compagni. Sono smorbi, mi dico, e anche stanchi di Malmoe. E la Sampdoria, come è vero Dio, svirgola due altre possibili palle-gol Con Saltutti al 27' e con Bedin al 28' (su cross di Tuttino). La gente s'inquieta: io rido sul mio pronostico irriverente. Rischiano disegnare Graziani in tuffo, Puliciclone esplodendo il sinistro, il Pat uccellando Cacciatori ma non Lippi in agguato sulla linea.
Finalmente si indigna il Pat e rilancia teso nel settore centrale e Graziani di testa rifinisce per Pulici, in largo credito su di lui: Pulici controlla rapido e batte il sinistro come uno che mulinando la draghinassa voglia decapitare il nemico a lui di fronte. Il fendente è qualcosa che sibila nell'aria: Cacciatori poveretto vola e picchia mestamente di naso (piquer du nez: gergo aviatorio): la rete si solleva come se l'investisse un'orca.
I tamburi stanno rombando la liberazione di tutti. "Hai visto?", m'incalza Balma con il tono di chi perdona, magnanimo, un amico. Dico: "Ho visto. Sinceri complimenti per Malmoe".
Gianni Brera
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